L’assemblea costituente del Movimento 5 Stelle (M5s), tenutasi a Milano, ha segnato una svolta cruciale per il partito con l’approvazione di importanti modifiche al proprio statuto. Durante questa riunione, gli iscritti hanno votato a favore della modifica della regola dei mandati, elevando il limite da due a tre, una decisione che potrebbe avere ripercussioni significative sulla strategia politica e sulla partecipazione degli attivisti.
Il cambiamento del limite dei mandati è stato accolto con entusiasmo da alcuni membri, che vedono in questa modifica un’opportunità per garantire un maggiore coinvolgimento e continuità nella leadership del partito. La possibilità di rimanere in carica per un periodo più lungo potrebbe anche attrarre figure di spicco, migliorando l’immagine pubblica e la coesione interna del M5s.
Un’altra decisione rilevante emersa dall’assemblea è stata l’eliminazione del ruolo del garante, una figura storicamente centrale nel M5s, che aveva il compito di vigilare sul rispetto dei principi fondativi del movimento. Questa rimozione rappresenta un cambiamento sostanziale nel modo in cui il partito intende operare, riducendo la centralità di figure singole e potenzialmente favorendo una gestione più collettiva e democratica delle decisioni.
In aggiunta, sono state stabilite nuove regole per le alleanze politiche del M5s, che ora devono essere accompagnate da un preciso accordo programmatico. Questo nuovo orientamento potrebbe portare a una maggiore chiarezza e coerenza nelle collaborazioni con altri partiti, strizzando l’occhio a un approccio più pragmatista in vista delle prossime elezioni.
Le modifiche approvate in questa assemblea non solo riflettono un’evoluzione nel modo di pensare e nel funzionamento interno del M5s, ma potrebbero anche influenzare significativamente il panorama politico italiano. Con queste nuove norme, il Movimento 5 Stelle sembra orientarsi verso una strategia più flessibile e aperta, in grado di attrarre nuovi sostenitori e riaffermare la propria presenza sul campo.