Si tratta di un crostaceo di piccole dimensioni, proveniente dall’Australia, il singolare rinvenimento. Costanza Lauria, tecnico esperta di monitoraggio degli ambienti acquatici, che ha condotto le ricerche, nel corso delle attività della strategia marina, realizzate da Arpacal attraverso il Centro Regionale. Il suo arrivo sarebbe dovuto all’ingresso nel porto delle navi mercantili.
La specie, identificata come Mesanthura romulea, con un corpo che appare simile a quello di un gambero stretto, lungo circa 1 millimetro costituito da cinque segmenti con estese chiazze dorsali, da marrone a marrone scuro, e una macchia a forma di farfalla sul sesto segmento. Vive nelle acque australiane, e il suo arrivo nei mari italiani si era registrato nel 2009 nei porti di Taranto e Salerno, e poi, nel 2011 nell’isola d’Ischia, per poi ancora essere presente nel 2017 in Liguria.
Si tratta di una specie non indigena (Nis), che si adatta e si riproduce in qualsiasi contesto naturale, anche se non nel suo luogo di origine. Attualmente nel Mediterraneo vi sono 837 (Nis), il 5% della biodiversità totale (20% per i pesci): una ricchezza specifica 10 volte superiore alla media. Il sistema di osservazione Specie Marine Aliene è finalizzato alle attività di osservazione, monitoraggio e per valutare la presenza e l’impatto nel Mediterraneo.
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