Il rovescio della giustizia
Oggi siamo costretti, ancora una volta, a tornare su una vicenda che ha profondamente segnato l’equilibrio politico e istituzionale tra Nocera Terinese e Falerna. Una storia che ruota attorno all’operazione Alibante, già più volte oggetto delle nostre inchieste, e che porta la firma indelebile di Nicola Gratteri e del suo PM di fiducia, Elio Romano. Un’operazione che, come altre a marchio Gratteri, rappresenta non la celebrazione della giustizia, ma il suo rovescio. Non l’affermazione della verità, ma il suo stravolgimento.
Siamo costretti – e sottolineiamo, con disagio – a ricorrere ancora una volta a stralci delle attività investigative. Quelle attività su cui si è costruita l’intera impalcatura accusatoria e che rivelano, con una chiarezza che fa tremare i polsi, chi sono i veri collusi. Politici, funzionari pubblici, amministratori locali. I loro nomi emergono direttamente dai documenti che dovrebbero essere alla base di un’inchiesta seria, e invece sembrano il frutto di una costruzione preordinata, manipolata, ideologica.
Una casa per la salute… o per il silenzio?
Nel gennaio 2021 la Regione Calabria, d’intesa con il Dipartimento Salute, indicava Nocera Terinese come sede di una Casa della Comunità, una struttura sanitaria prevista dal PNRR. L’allora sindaco Antonio Albi conferma l’area individuata: una zona comunale nei pressi del Campo Sportivo, a ridosso della Polisportiva. A dicembre 2021 la Regione conferma a AGENAS la localizzazione.
Ma mentre l’amministrazione viene sciolta a causa dell’operazione “Alibante”, accade l’incredibile: la sede della Casa della Comunità sparisce dai piani e viene assegnata a San Mango d’Aquino. Solo grazie alle proteste dei cittadini e dei comitati, Nocera viene reinserita.
Nel 2022, con delibera n. 41, i commissari prefettizi destinano ufficialmente l’area vicino alla Polisportiva alla costruzione della struttura sanitaria.
2025: il colpo di scena del sindaco Saverio Russo
Il 29 aprile 2025 arriva la nuova delibera di Giunta, la n. 47, che revoca tutto. La motivazione? L’area sarebbe diventata “R4”, ovvero a rischio idrogeologico molto elevato. Una giustificazione tecnica, basata su un aggiornamento del Piano Stralcio di Bacino pubblicato solo pochi mesi prima.
La Casa della Comunità viene spostata in un’altra zona comunale, sempre nella frazione Marina, ma diversa da quella già definita e progettata.
Tutto regolare? Sulla carta sì. Ma i documenti raccontano un’altra storia.
Le intercettazioni sepolte
Nel fascicolo dell’operazione “Alibante” compaiono intercettazioni telefoniche e ambientali che – rilette oggi – assumono un peso straordinario.
9 aprile 2019:
“…ho un progetto insieme a mio figlio, per la costruzione di trentasei villette e un centro commerciale… nei pressi del campo sportivo.”
Così l’architetto Vittorio Macchione, oggi imputato chiave dell’inchiesta DDA, in una telefonata con un interlocutore interessato all’acquisto di immobili a Nocera Terinese.
21 maggio 2019:
“Mi raccomando di non sputtanare il nostro progetto e di dire la stessa cosa anche a Saverio [Russo], in quanto è bene che non se ne parli…”
Così il figlio Giovambattista Macchione, riferendosi chiaramente al progetto delle villette e al coinvolgimento del futuro sindaco Saverio Russo.
Nel corso della campagna elettorale del 2019, Macchione è in costante contatto con Russo, lo consiglia, gli organizza la raccolta voti. È, a tutti gli effetti, un coordinatore ombra della sua candidatura.
La Polisportiva e i vecchi appetiti
C’è di più. L’area della Polisportiva, dove si sarebbe dovuta costruire la Casa della Comunità, era già stata ceduta a strutture turistiche riconducibili a Macchione. Solo l’amministrazione commissariale, nata dallo scioglimento, aveva avuto la forza di revocare quella cessione.
Oggi, con la revoca della delibera del 2022, quella zona torna a essere “libera” da vincoli pubblici. E la domanda è inevitabile: ritorneranno le vecchie mire dei privati su quell’area?
E ora qualcuno risponda
Cosa ci rivela davvero questa vicenda?
Innanzitutto, che l’attuale amministrazione comunale di Nocera Terinese ha il dovere politico e morale di rispondere a delle domande precise. Non solo sul piano tecnico della scelta urbanistica, ma su una questione molto più ampia: la sua genesi, le relazioni personali, la trasparenza.
Perché – vale la pena ribadirlo – senza l’operazione “Alibante”, oggi Saverio Russo non sarebbe sindaco. E sebbene le informative dell’inchiesta siano piene del suo nome e delle sue telefonate con Macchione, non è mai stato nemmeno sfiorato dal procedimento giudiziario.
E allora:
- Quel progetto immobiliare è ancora valido?
- Ritorneranno le mire dei privati sulla Polisportiva?
- Perché proprio ora si revoca la delibera del 2022?
- Il Presidente Occhiuto è stato informato? E il Prefetto?
Giustizia rovesciata, domande inevase
La verità è che questa storia ci costringe a interrogarci ancora una volta sulla natura stessa dell’operazione “Alibante”. Un’operazione che ha colpito chi era più esposto, ma ha lasciato intatti i legami più forti, quelli che – come dimostrano queste carte – oggi governano.
E se oggi una Casa della Salute salta, e un vecchio progetto immobiliare resta possibile, vuol dire che la giustizia è stata usata per cambiare il quadro politico, non per sanarlo.
Noi de La Novità Online continueremo a porre queste domande. Finché qualcuno non avrà il coraggio – o il dovere – di rispondere.
