Non avendo eredi ha deciso che il 90 per cento del patrimonio personale venga trasferito al canile della sua città. ”Lascio al canile comunale di Milano un importo pari al 90 per cento delle somme (liquide e investimenti di qualsiasi natura) esistenti presso gli istituti di credito alla data del mio decesso”. Sono le parole scritte dal ”testatore” nell’atto di ultima volontà.
E’ accaduto a Milano, dove una signora si è resa protagonista di un atto di generosità del valore di 328.352 euro. La somma sarà spesa per le cure di 150 cani tenuti presso la struttura di via Aquila di Milano. L’atto di generosità è senz’altro raro, ma non unico: ci son diversi precedenti di benefattori milanesi che in punto di morte hanno destinato i loro averi al canile. Un caso recente è finito in Tribunale. E’ la vicenda di una donna che cinque anni fa aveva distribuito le sue ricchezze allo stesso canile e a tre associazione. Successivamente è stato ritrovato un secondo atto testamentario che prevedeva un’unica ereditiera. La disputa è agli atti del Tribunale.
La notizia è riportata dal Corriere della Sera, nella sezione dei fatti locali. ”Un gesto di una bellezza estrema. Oltretutto è una bella boccata d’ossigeno, abbiamo tantissimi progetti e un lascito così è molto importante”, è il commento dell’assessore comunale Elena Grandi, che prosegue ”avere risorse in più ci consente di fornire più servizi e anche con una qualità più alta”.
La struttura ha al suo interno 150 cani appartenenti soprattutto a razze che sono ritenute pericolose e che, per questo motivo, incontrano maggiori difficoltà a venire adottati da una famiglia. Molti di loro, se non tutti, passeranno il resto della loro esistenza lì dentro, tra le mura della residenza.
In seguito al lascito, il Comune di Milano ha provveduto ha emanare una delibera di giunta, dove si legge che ”il legato si acquista senza bisogno di accettazione e che l’amministrazione ha interesse a rispettare pienamente la volontà della signora, destinando la somma al canile municipale”.