Consiglio direttivo (e contestuale consulta dei presidenti) ricco di notizie positive, quello di lunedì scorso presso la sede Avis provinciale Vibo, in viale della Pace. Presente il presidente regionale, Franco Rizzuti, ha diretto i lavori la presidente provinciale, Caterina Forelli che, con l’entusiasmo del volontario alla prima donazione, ha annunciato la principale lieta novella: «abbiamo appena firmato dal notaio – ha detto commossa – l’atto d’acquisto della nuova sede». Giubilo e applausi dei presenti, per una notizia attesa da tempo. Un locale di 300 metri, presso il centro commerciale “Le Cicale” che, dopo i dovuti adeguamenti, diverrà vera e propria “casa del donatore”, dove svolgere tutto ciò che un’Avis deve fare: raccogliere sangue e attivare l’unità di raccolta che, oltre a rendere la sede indipendente da Catanzaro, permetterà la raccolta di plasma, indispensabile per emoderivati e farmaci vitali; incontrarsi e socializzare, anche con attività di promozione del dono; fare volontariato nel senso proprio del termine.
Si tratta di un obiettivo inseguito da tempo che, scartata l’ipotesi di un mutuo, si è reso possibile grazie a un’anticipazione dell’80 percento del costo (di cui il 10 percento a fondo perduto) da parte di Avis Regionale. Sul punto è intervenuto Franco Rizzuti, dettosi «felice di aver contribuito a una simile operazione, che consentirà a Vibo di adeguarsi alle consorelle regionali (per le medesime necessità ancora manca Crotone) e di avere un punto di riferimento adeguato e certo per i donatori». Rizzuti ha esposto il proprio punto di vista anche sui contenziosi, affermando che «Avis non si deve impelagare in queste cose ma deve donare sangue e offrire un sorriso». Ulteriori positivi annunci hanno riguardato: risoluzione di 2 contenziosi “spiacevoli” che si trascinavano da decenni, entrambi con Avis comunale Vibo che, per il primo, a trance dovrà restituire 10 mila 500 euro, mentre nel secondo caso Avis provinciale si è addossata 1,2 mila euro di spese legali; costituzione della consulta giovani (costituita da ragazzi che hanno svolto il servizio civile in Avis); organizzazione, a settembre, di una partita di calcio della solidarietà al “Luigi Razza” tra una squadra di sindache e sindaci del vibonese e una di artisti calabresi, e di una serata con una scuola di danza; avvio del progetto “Radon”, in collaborazione con “Arpacal”, per il controllo della presenza di tale elemento nelle sedi Avis. A fine incontro i presenti si sono ritrovati a vivere un momento conviviale presso un locale della zona. Degna chiusura di una giornata in cui unico elemento di disturbo è stato il caldo.