L’ex presidente della giunta regionale Mario Oliverio nel corso di una conferenza stampa convocata a Crotone ha lanciato un allarme che dovrebbe mettere in stato di allerta non solo i crotonesi interessati all’annosa questione della bonifica che deve attuare Eni, ma tutta la regione. Nel mirino dell’ex governatore della Calabria, Mario Oliverio, c’è il nuovo piano dei rifiuti della Regione. L’ex presidente va giù dritto sul problema senza girarci intorno: “il nuovo piano apre le porte alla possibilità che la Calabria diventi una discarica nazionale”. Oliverio, dunque, sottolinea la necessità di rivedere il piano regionale dei rifiuti, approvato in fretta. “Uno scandalo approvare 3000 pagine di documenti in pochi minuti. L’esponente politico inoltre, non è affatto convinto della proposta del commissario Errigo, il quale, attualmente sta lavorando anche per risolvere lo stallo nella bonifica del danno ambientale, oltre che nel sito di Crotone, su quelli di Cassano e Cerchiara di Calabria. Il commissario, a quanto pare, sembra che stia cercando una destinazione finale per i rifiuti pericolosi, sia in Italia che all’estero. Tuttavia, il generale Errigo ha proposto in Commissione Ambiente del consiglio regionale, la creazione di una discarica pubblica moderna e sicura in Calabria per gestire questi rifiuti, finanziata da ENI. Oliverio critica fortemente questa proposta, accusando il piano dei rifiuti di essere progettato su misura per chi vuole trasformare la Calabria in una discarica e investire in impianti come il termovalorizzatore, a scapito della salute pubblica e dell’ambiente.
Secondo l’ex governatore, il nuovo piano regionale dei rifiuti, potrebbe portare alla creazione di una nuova discarica sui siti di interesse nazionale di bonifica (SIN) in Calabria.
Oliverio, che da anni combatte contro l’eredità industriale di Crotone, insieme al comitato “Fuori i Veleni”, teme che questo piano faciliti questa eventualità.
L’ex presidente, infine, propone al sindaco Voce di costruire un fronte unitario per la bonifica e al governatore Occhiuto di rivedere l’approccio del piano proposto, suggerendo l’adozione di una legge simile a quella voluta dallo stesso Oliverio nel 2016 per gestire la situazione in modo più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.