Il conflitto in Medio-Oriente, sta mettendo in ginocchio la popolazione palestinese. Le famiglie di Gaza, oltre che sopravvivere agli attacchi delle truppe israeliane devono fare i conti con la fame. La Fao ha segnalato che le condizioni alimentari scarsissime stanno avendo un veloce peggioramento. La Striscia di Gaza, a causa dei continui bombardamenti e dal blocco dei luoghi di accesso all’area, non vi è la possibilità di fare entrare aiuti. L’Onu lancia l’allarme di intervenire con un’assistenza umanitaria su larga scala.
I dati pubblicati oggi, che emergono dal rapporto globale Integrated Food Security Phase Classification (IPC), che i governatorati settentrionali entro maggio andrebbero incontro ad una catastrofica carestia, che poi da lì andrebbe ad ampliarsi nei territori di tutta la Striscia. Facendo un paragone con i dati raccolti nel 2023, l’insicurezza alimentare a Gaza dal 79% è salita al 92%. La preoccupazione è alta, il livello di crisi sanitaria, alimentare e umanitaria è in una fase veramente elevata.
Beth Bechdol, Vice Direttore Generale della FAO, ha dichiarato che: “Questa analisi aggiornata conferma ciò che tutti temevamo: un allargamento e un rapido deterioramento della situazione della sicurezza alimentare a Gaza dove metà della popolazione si trova ad affrontare livelli catastrofici di insicurezza alimentare”. Ha poi aggiunto: “Questo dato raggiunge il livello più alto mai registrato a Gaza, diverso da qualsiasi cosa abbiamo mai visto prima. A dicembre, il precedente rapporto dell’IPC segnalava che la carestia era probabile. Se non verranno presi provvedimenti per cessare le ostilità e garantire un maggiore accesso umanitario, la carestia è imminente. Potrebbe già verificarsi. È necessario un accesso immediato per facilitare la fornitura di assistenza urgente e critica su larga scala”.