Nell’ambito servizi mirati di polizia giudiziaria volti alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, la Polizia di Stato, nella mattinata del 30 agosto u.s., ha tratto in arresto un uomo dimorante nel comune di Parghelia, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana.
I poliziotti della Squadra Mobile di Vibo Valentia e del Posto Fisso di Tropea hanno, in particolare, concentrato le attività di polizia giudiziaria nella rinomata cittadina costiera effettuando una perquisizione personale e locale nei confronti di un soggetto lì dimorante.
L’attività ha consentito di rinvenire, all’interno dell’abitazione ed in particolare nella camera da letto, occultata nel cassetto del comodino, una busta contenente sostanza stupefacente del tipo marijuana, evidentemente detenuta per la successiva vendita al minuto, del peso di circa 90 grammi.
All’interno degli altri vani sono stati, inoltre, rinvenuti un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento dello stupefacente, circostanze che hanno indotto a ritenere che l’uomo fosse dedito allo spaccio della marijuana ritrovata.
All’esito delle indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, l’uomo è stato tratto in arresto per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente e, al termine degli atti di rito, è stato accompagnato presso la propria abitazione ove è stato ristretto in regime di arresti domiciliari, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
Nella mattinata del 31 agosto u.s., il G.I.P. presso il tribunale di Vibo Valentia, dopo aver convalidato l’arresto, ha applicato all’indagato la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia Giudiziaria.
Si specifica che i provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimento pende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona sottoposta ad indagini e dell’imputato a non essere indicati come colpevoli fino a quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.