I dati presentati dalla Fondazione Gimbe durante l’evento “Prevenzione del cancro del colon-retto in Calabria” evidenziano la grave situazione di bassa adesione agli screening nella regione, tra le più basse in Italia. Nel 2022, solo il 2,72% dei calabresi ha partecipato allo screening per il cancro del colon-retto, rispetto al 28,23% a livello nazionale. Anche i tassi di adesione per il cancro alla cervice uterina e al seno sono drammaticamente inferiori alla media nazionale.
La Fondazione Gimbe sottolinea che in Calabria è stato identificato solo il 4% dei casi di carcinoma e adenoma avanzato, un dato preoccupante, considerando che la mortalità per cancro al colon-retto in Italia è diminuita del 25% dal 2005 al 2011, mentre in Calabria è rimasta stabile.
Durante l’evento, sono state condivise testimonianze di ex pazienti e un documentario con il contributo di 12 gastroenterologi calabresi, che hanno sensibilizzato sull’importanza della prevenzione e dei corretti stili di vita. Il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, ha sottolineato l’urgenza di un piano straordinario per migliorare la sensibilizzazione e l’accessibilità agli screening, vista la possibilità di salvare vite attraverso diagnosi precoci.
Gli esperti hanno anche evidenziato l’importanza delle nuove tecnologie diagnostiche, ma hanno messo in evidenza che la sfida principale è l’aderenza della popolazione agli screening. Guido Beccagutti di Confindustria dispositivi medici ha rimarcato come le eccellenze tecnologiche italiane possano contribuire significativamente alla prevenzione, anche in Calabria.
Il sub-commissario alla Sanità, Ernesto Esposito, ha annunciato un potenziamento degli screening, con l’obiettivo di aumentare l’adesione attraverso una campagna informativa e l’acquisto di motorhome attrezzati per raggiungere anche i piccoli centri. Inoltre, ha evidenziato la necessità di potenziare la rete oncologica regionale per garantire una presa in carico adeguata dei pazienti.