Centinaia di persone si sono radunate oggi davanti alla sede del Consiglio regionale per protestare contro l’emendamento noto come “norma Laghi”, inserito nell’ultima Omnibus regionale. Questo emendamento impone restrizioni più severe sull’installazione di impianti a biomasse all’interno dei parchi nazionali e regionali, rischiando di causare la chiusura della Centrale del Mercure nel Parco del Pollino. Alla manifestazione hanno preso parte lavoratori, associazioni, sindacati e amministratori locali, che hanno difeso l’impianto, sostenendo che non abbia un impatto negativo sull’ambiente e che la sua chiusura comporterebbe la perdita di centinaia di posti di lavoro.Nel corso della protesta, una delegazione di manifestanti ha incontrato i vertici politici e istituzionali della Regione, determinando anche il rinvio della seduta odierna del Consiglio regionale, che non prevedeva tra i temi in discussione la Centrale del Mercure. Recentemente, la sesta Commissione del Consiglio regionale aveva esaminato due proposte di legge per abrogare la “norma Laghi”, una presentata dal consigliere di maggioranza Francesco De Nisi, e le altre due dai rappresentanti della Lega, Giuseppe Graziano e Katya Gentile, e dal gruppo Pd. Tuttavia, la Commissione ha deciso di rimandare la questione al Consiglio regionale, in attesa di un parere del governo che prevede l’impugnazione della norma davanti alla Corte Costituzionale.
Protesta contro la “norma Laghi”: centinaia di persone difendono la Centrale del Mercure
L’emendamento che limita gli impianti a biomasse nei parchi rischia di chiudere la Centrale del Pollino e far perdere centinaia di posti di lavoro, scatenando una mobilitazione con l'incontro con i vertici istituzionali
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