Una bomba burocratica esplode nel cuore di Reggio Calabria, e stavolta non si tratta di un’esagerazione giornalistica. Una ordinanza firmata dal dirigente comunale Francesco Minutolo ha dichiarato inagibili alcuni degli edifici più importanti e strategici della città: Palazzo San Giorgio, sede del Comune; il CeDir, cuore degli uffici comunali e regionali; la storica Biblioteca De Nava; il Castello Aragonese; quattro scuole dell’infanzia e diverse sedi decentrate di servizio pubblico.La motivazione è devastante: carenze strutturali, violazioni delle norme di sicurezza, mancata programmazione degli interventi di manutenzione. In poche parole, anni di abbandono e immobilismo. E ora a pagarne il prezzo sono cittadini, studenti, impiegati e interi uffici rimasti senza sede.A parlare apertamente di “fallimento amministrativo” è il consigliere comunale Massimo Ripepi, che accusa senza mezzi termini il sindaco Giuseppe Falcomatà: “Una vergogna senza precedenti. Questa città è stata governata con pressappochismo, oggi ne vediamo il risultato: il collasso”.Le attività in presenza nei plessi colpiti dall’ordinanza sono state sospese fino a data da destinarsi. Nessun cronoprogramma, nessuna soluzione immediata. Il Comune è di fatto paralizzato.E mentre si rincorrono le reazioni politiche e istituzionali, una sola cosa è certa: Reggio Calabria non ha più un cuore amministrativo funzionante. Una pagina nera che si aggiunge a una lunga serie di ferite non rimarginate.
Reggio Calabria paralizzata: inagibili Palazzo San Giorgio, CeDir, scuole e monumenti. Ordinanza shock travolge il Comune
Il dirigente Minutolo firma l’atto che mette in ginocchio la città: gli edifici simbolo dell’amministrazione e della cultura dichiarati fuori norma. La denuncia di Ripepi: “Falcomatà ha distrutto Reggio”
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