Lo comunica Angelo Boeti, coordinatore regionale per la Fp Cgil Polizia Penitenziaria della Calabria: «Il detenuto era stato ricoverato per controlli dopo l’aggressione subita qualche ora prima nel carcere di Rossano da parte di altri detenuti che lo avevano ritenuti responsabile di alcuni furti nella sezione detentiva. Ma in ospedale non ci voleva stare e si è messo a sfasciare qualunque cosa gli capitasse a tiro rischiando di danneggiare le apparecchiature ospedaliere. A quel punto, i Poliziotti penitenziari che erano appena arrivati per piantonarlo sono intervenuti per bloccarlo e uno dei colleghi ha rimediato una frattura al polso con prognosi di almeno 30 giorni».
Mirko Manna, coordinatore nazionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria: «Il Corpo di Polizia Penitenziaria è sotto stress per le continue aggressioni e per l’impossibilità di lavorare con minime garanzie per la propria incolumità. Le finte soluzioni delle celle aperte e della sorveglianza dinamica adottate per evitare sanzioni dalla Corte Edu, non sono più sufficienti a gestire un sistema penitenziario con sempre più detenuti e sempre meno Poliziotti. Le continue aggressioni ai Poliziotti determinano ulteriori assenze dal servizio, talvolta, come in questo caso, di mesi interi. È urgente un impegno del Governo per l’immediata assunzione di almeno 5.000 unità dei “Baschi Azzurri” e per rivedere la pianta organica del Corpo che, dopo i tagli indiscriminati della legge Madia, ha messo in ginocchio la Polizia Penitenziaria impedendo una sufficiente assunzione di Agenti per avvicendare il personale di Polizia che va in pensione ogni anno».