mercoledì, 18 Giugno 2025

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Sanità calabrese, bufera sulla convenzione da 27 milioni: la CISL Medici lancia l’allarme, Capellupo attacca Occhiuto

Dubbi giuridici, uso improprio di fondi europei e rischio danno erariale: si allarga il fronte critico contro il commissario alla sanità

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Qualche giorno fa avevo denunciato pubblicamente l’anomalia della convenzione da 27mil di euro tra Regione Calabria, Università della Calabria e AO Annunziata di Cosenza. Oggi la presa di posizione della Cisl Medici Calabria conferma quelle preoccupazioni. Si allarga così anche sul piano tecnico il fronte di quanti sollevano seri dubbi sull’operato del commissario Occhiuto, che continua a gestire la sanità calabrese con scelte sbilanciate e discutibili.
Sono tre i punti critici che oggi emergono con forza.
Innanzi tutto, la convenzione risulterebbe priva di fondamento giuridico per violazione del D.Lgs. 517/1999; infatti, l’Annunziata di Cosenza non è riconosciuta come struttura universitaria e non potrebbe ospitare reparti a direzione universitaria. Salvo miracoli a colpi di decreto del commissario Occhiuto, naturalmente!
In secondo luogo, emergerebbe un uso improprio dei fondi europei FESR e la violazione, quindi, delle norme europee. Le risorse destinate a infrastrutture e tecnologie sanitarie per tutti gli ospedali della Calabria non possono essere dirottare per finanziare assunzioni universitarie e attività assistenziali ordinarie a Cosenza perché ci troveremmo in contrasto con i vincoli di programmazione.
Infine il rischio di danno erariale, perché la previsione di spesa dei 27mil sui 15 anni, ben oltre la scadenza del programma (2029), espone la Regione Calabria e l’Azienda Ospedaliera a potenziali sanzioni e alla revoca dei fondi, con rilievi possibili da parte della Corte dei Conti e delle Istituzioni europee.
La denuncia della CISL medici Calabria conferma il sospetto concreto che si stia favorendo Cosenza, città del presidente e commissario Occhiuto, permettendole di utilizzare risorse straordinarie destinate invece a tutti i presidi ospedalieri della Calabria. È inaccettabile che si sottraggano fondi per retribuire personale universitario, eludendo normative nazionali e comunitarie.
Alla luce di questi elementi, il silenzio della politica – anche nazionale – è gravissimo. Si tratta di una vicenda che chiama in causa la legalità, la trasparenza e il rispetto dell’equità territoriale.
Non ci si può voltare dall’altra parte rispetto alla volontà pianificata di Occhiuto di concentrare tutti i finanziamenti sanitari e universitari nella sua Cosenza con un contestuale danno per i malati calabresi e la progressiva chiusura di tutti gli altri atenei calabresi.

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