Otto sindaci del Vibonese, insieme al presidente del Comitato “San Bruno”, alzano la voce contro quella che definiscono una vera e propria spoliazione dell’ospedale di Serra San Bruno. Una situazione che, a loro dire, sta portando al progressivo spegnimento della struttura sanitaria, con conseguenze gravissime per tutta la comunità dell’entroterra calabrese.
A firmare la denuncia sono i sindaci di San Nicola da Crissa (Giuseppe Condello), Nardodipace (Romano Loielo), Brognaturo (Rossana Tassone), Simbario (Gennaro Crispo), Mongiana (Francesco Angilletta), Fabrizia (Francesco Fazio), Polia (Luca Alessandro), Francavilla Angitola (Giuseppe Pizzonia), e il presidente del Comitato “San Bruno”, Rocco La Rizza.
Nel mirino degli amministratori locali ci sono trasferimenti di personale, pensionamenti non rimpiazzati, reparti svuotati e servizi essenziali eliminati, come l’ufficio per l’esenzione del ticket sanitario. “È un processo che non può più essere ignorato – affermano – perché il rischio è la chiusura definitiva dell’ospedale, con ripercussioni devastanti per i cittadini che già oggi vivono enormi disagi”.
Gli amministratori puntano il dito contro l’Asp e la Regione Calabria, chiedendo un intervento urgente al presidente Roberto Occhiuto. “È inaccettabile – dichiarano – che mentre in altre zone si inaugurano nuovi reparti, il nostro presidio venga sistematicamente svuotato”.
Con determinazione, i sindaci promettono battaglia: “Come rappresentanti del popolo non resteremo a guardare. Non accetteremo che ai nostri cittadini venga negato il diritto fondamentale alla salute e alla permanenza nella propria terra. Intraprenderemo tutte le azioni legali necessarie per far valere i diritti del nostro territorio”.