Sono scenari di guerra che preoccupano le diplomazie internazionali. L’Iran sferra un attacco a Israele. Sono passate da poco le 22 in Italia, quando le televisioni irrompono con la loro edizione speciale del tg. L’attacco dell’Iran contro Israele è iniziato. Lo si aspettava, dicono che i leader mondiali. Non era previsto il come è il quando. L’intento dell’Iran è quello di colpire obiettivi militari. L’attacco preoccupa le diplomazie che pur essendo a fianco di Israele cercano di mantenere la calma. La moderazione è la parola d’ordine. Lo afferma la Cina, per la quale le tensioni sono conseguenza del conflitto nella striscia di Gaza. Moderazione anche per gli Stati Uniti che per bocca del presidente Biden fanno sapere di essere contrari all’offensiva contro l’Iran. L’America, però, non parteciperà a nessuna azione offensiva di Israele. C’è massima preoccupazione nel mondo. L’America non sosterrà nessuna azione offensiva ma si dice pronta a difendere le basi americane nell’area.
L’azione registra la ferma condanna delle diplomazia internazionale. Il ministro degli esteri italiano, Antonio Tajami, si augura che non ci siano ulteriori reazioni. Anche lui, pur condannando l’attacco dell’Iran contro Israele consiglia prudenza. Prudenza è la parola d’ordine. Prudenza, certo, ma il presidente americano teme che Netanyahu voglia trascinare gli Usa nel conflitto, per come riporta la Nbc. C’è preoccupazione tra i funzionari americani.
L’Iran spiega che «l’attacco contro Israele rientra nell’esercizio del diritto all’autodifesa sancito dalla Carta delle nazioni unite e in risposta alle ricorrenti aggressioni di Israele». Così l’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite, Saied Iravani, in una lettere inviata al presidente del consiglio di sicurezza, Antonio Guterres. E per questa sera è in calendario la riunione di emergenza del consiglio di sicurezza dell’Onu, richiesta da Israele. Guterres è preoccupato per le possibile reazioni e così esorta tutti a «esercitare la massima moderazione per evitare qualsiasi azione che possa portare a scontri militari su più fronti in Medio Oriente».
Sono scenari di guerra, che preoccupano le diplomazie internazionali e che lasciano intuire che le parole del presidente degli Stati uniti, secondo cui Israele vuole trascinare l’America nel conflitto, non sono il frutto di una reazione immediata, a caldo, ma espressione di un ragionato pensiero. Sono scenari di guerra e le diplomazie internazionali invitano alla moderazione, aspettando l’esito della riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, prevista per questa sera alle 22 ore italiane. Ma prima, nel pomeriggio, la riunione del gabinetto di guerra indetta dal premier Israele, Netanyahu, per stabilire una possibile reazione all’attacco.
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