Un’inchiesta che ha scosso il mondo del calcio italiano e internazionale coinvolge dodici calciatori di Serie A, tra cui il centrocampista del Newcastle Sandro Tonali, il giocatore della Fiorentina Nicolò Fagioli, e l’attaccante della Roma Nicolò Zaniolo. Tutti loro sono indagati dalla Procura di Milano nell’ambito di un’inchiesta su scommesse illegali. I calciatori non sono accusati di aver scommesso sulle partite delle rispettive squadre, ma di aver partecipato a scommesse online tramite piattaforme non autorizzate.10
L’indagine, partita un anno e mezzo fa a Torino, ha preso il via dopo che alcuni calciatori, tra cui Tonali e Fagioli, erano stati trovati in possesso di telefoni che rivelavano l’uso di siti di scommesse illegali. Da un’analisi dei dispositivi sequestrati nel 2023 dalla Guardia di Finanza di Torino, è emerso che diversi calciatori avrebbero scommesso su queste piattaforme, spesso per cifre elevate.
Un aspetto inquietante dell’inchiesta riguarda il metodo utilizzato dai calciatori per saldare i debiti di gioco. Secondo gli investigatori, quando i calciatori accumulavano debiti con gli organizzatori delle scommesse, questi venivano estinti con l’acquisto di orologi di lusso, acquistati presso una gioielleria di Milano. La gioielleria, infatti, avrebbe agito come una sorta di “banca”, permettendo di “regolare i conti” senza tracce evidenti di denaro. La vendita di orologi e gioielli, tuttavia, era fittizia. Gli oggetti di lusso non venivano mai consegnati, ma venivano utilizzati come causale per bonifici bancari finalizzati a saldare i debiti di gioco.
Il sequestro preventivo ha interessato cinque persone fisiche e una giuridica, con un totale di 1.533.753.000 euro sequestrati. Il procuratore Matteo Viola ha dichiarato che è stato appurato come i pagamenti venissero effettuati attraverso il sistema della gioielleria per rendere più difficile tracciare i flussi di denaro illeciti e per mascherare l’identità dei beneficiari effettivi.
Inoltre, è emerso che la rete di scommesse illegali gestiva un’attività ad ampio raggio nell’area milanese, utilizzando piattaforme online non autorizzate per consentire a numerosi scommettitori di partecipare.
Questa vicenda ha messo in luce il pericolo crescente legato al gioco d’azzardo illegale nel calcio, con implicazioni anche sulle carriere dei calciatori coinvolti. La vicenda si arricchisce di un ulteriore elemento di preoccupazione: il coinvolgimento di giovani atleti che, oltre a mettere a rischio la propria carriera sportiva, si trovano coinvolti in un circuito pericoloso che potrebbe danneggiare la loro vita personale e professionale.
L’inchiesta continua e, al momento, non si escludono ulteriori sviluppi. La Procura di Milano e la Guardia di Finanza sono al lavoro per scoprire l’intero giro e i possibili collegamenti con altre attività illecite.