Sei lavoratori in nero sono stati scoperti dagli ispettori dello Iam (Ispettorato del lavoro) di Reggio Calabria durante controlli effettuati su tre imprese edili dell’area tirrenica della provincia. A due aziende è stato notificato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per utilizzo di manodopera irregolare, mentre la terza impresa è stata sospesa per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza, in particolare per l’assenza di protezione contro il rischio elettrico.
Per ottenere la revoca delle sospensioni, le imprese dovranno versare 8.000 euro, oltre alla maxi-sanzione per lavoro nero pari a 23.400 euro, e ulteriori 8.400 euro per violazioni penali relative a attrezzature non conformi, ponteggi irregolari, viabilità inadeguata e mancata protezione dai rischi elettrici. A una delle aziende è stata inoltre contestata l’assenza della patente a crediti, con una sanzione aggiuntiva di 2.000 euro, che ha comportato l’allontanamento dal cantiere.
Sempre nell’ambito dei controlli, sull’area ionica della provincia, gli ispettori hanno ispezionato un centro estetico, dove è stata rilevata la presenza di una lavoratrice irregolare. Ai titolari verrà contestata una maxi-sanzione per lavoro nero di 3.900 euro, oltre a prescrizioni penali per omessa sorveglianza sanitaria e formazione, sanabili con il pagamento di oltre 3.000 euro in caso di ottemperanza.