mercoledì, 4 Dicembre 2024

Il network dell'editoria libera

MEGA_LOS_new_2_1920_2
BANNER_ESI_SUD_new2_1920

spot_imgspot_img
spot_img

Sequestro di beni per 650mila euro ad imprenditore imputato nel processo “Libera Fortezza”

Un’indagine economico patrimoniale meticolosa che ha indotto i militari a ritenere sospetta la provenienza dell’ingente complesso patrimoniale costituto da auto di grossa cilindrata, case, terreni e conti correnti

SEGUICI

spot_img
spot_imgspot_img

I carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione del sequestro dei beni di un noto imprenditore di Melicucco titolare di una società di impiantistica agraria, avente sede legale ed operativa a Polistena.

Il provvedimento, proposto dal Procuratore di Reggio Calabria, Dott. Giovanni Bombardieri, e disposto del Tribunale di Raggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, ha interessato il proposto congiuntamente al suo nucleo familiare. Scaturisce, in particolare, da un’accurata analisi del complesso patrimoniale e reddituale, operazione che ha consentito di riscontrare una marcata sperequazione finanziaria tra tenore di vita ed esiguità dei redditi dichiarati.

Un’indagine economico patrimoniale meticolosa che ha indotto i militari a ritenere sospetta la provenienza dell’ingente complesso patrimoniale costituto da auto di grossa cilindrata, case, terreni e conti correnti, avvalorata altresì dal fatto che l’imprenditore, sul cui conto sono ascritti numerosi precedenti penali e di polizia, imputato nel processo “Libera Fortezza”, operazione che, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Taurianova nel giugno del 2020,  aveva fatto luce sull’operatività della cosca Longo – Versace a Polistena.

Il Tribunale di Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze economico patrimoniali rassegnate dai militari dell’Arma che hanno abbracciato l’arco temporale di cinque anni,  ha ritenuto pertanto ricorrenti gli elementi per qualificare l’imprenditore quale soggetto socialmente pericoloso, validando dunque l’analisi patrimoniale che ha evidenziato la sussistenza del presupposto oggettivo richiesto dalla norma, nelle due alternative ed autonome ipotesi della sproporzione e del reimpiego, in quanto il proposto con le condotte illecite poste in essere nel tempo, aveva accumulato ingenti proventi, reinvestendoli con la connivenza della moglie in beni mobili ed immobili e conducendo un elevato tenore di vita, del tutto incompatibile con l’accertata esigua capacità reddituale.

Con il menzionato decreto, l’Autorità Giudiziaria ha disposto, dunque, ai sensi dell’art 20 del c.d. “Codice Antimafia”, il sequestro di tutto il compendio patrimoniale riconducibile all’imprenditore e al suo nucleo familiare, nonché delle quote sociali e dell’intero patrimonio aziendale per un valore di circa € 650.000,00.

spot_imgspot_img
spot_img

LEGGI ANCHE:

Mortale tragedia nel carcere di Catanzaro: la vita e la morte di Ivan Lauria

La notizia della morte di Ivan Lauria, un detenuto di 28 anni, nel carcere di Catanzaro il 15 novembre, ha...

Il giallo su Antonio Strangio: umani i resti trovati nel fuoristrada

Il mistero sulla scomparsa di Antonio Strangio, allevatore 42enne di San Luca, si infittisce. Da settimane non si hanno sue notizie, ma i resti...

Intensa operazione antimafia a Crotone: acoperta rete di spaccio della famiglia Riggio

Un'importante inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha rivelato l'esistenza di un'organizzazione criminale dedita al narcotraffico a Crotone....
spot_imgspot_img
Gli articoli della sezione
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
spot_img

ULTIMI ARTICOLI

spot_img

ARTICOLI CORRELATI