Tra anticipo del venerdì e giornata canonica di sabato si è consumato il 33. turno di B delle calabresi. Che si sono scambiati un bel favore. O meglio, in realtà, a riceverne uno ‘involontario’ dai cugini è stato il Catanzaro, mentre il Cosenza lo ha fatto soltanto a se stesso, gioendo per il parziale stop imposto al Palermo in riva al Crati. E il perché è presto detto. I giallorossi, malgrado la brillante vittoria nell’anticipo di ieri sera a Modena, sono rimasti a ben 9 punti (sui 15 totali rimasti a disposizione da oggi al termine della regular season) dal secondo posto, da cui si accede direttamente in A (anzi le lunghezze di distanza sono addirittura 10, se si prende in considerazione la vicecapolista Como.
Squadra nettamente in vantaggio negli scontri diretti con le Aquile). E dunque a Iemmello e compagni non resta ora che un più approcciabile terzo posto nel mirino. Un piazzamento, quest’ultimo, che in vista dei playoff, storicamente indigesti per le Aquile, garantisce una serie di significativi (anche se non certo decisivi) vantaggi a chi se lo aggiudica. Nel frattempo, però, bisogna guardarsi alle spalle. E a quelle del Catanzaro (attualmente quinto in classifica), c’è in sostanza solo il citato Palermo essendo il Brescia a ben 10 incollature di distanza.
Ma i siciliani, da pochi minuti nel momento in cui si scrive, sono però stati rimontati (di… rigore) al San Vito nel capoluogo brutio. Ergo, non possono riprendere il tallonamento della Vivarini-band. Che come abbondantemente detto, a prescindere da tutto, se la passa non bene ma benissimo, avendo già fatto il suo. E anche di più. I Lupi silani, invece, dal canto loro dovranno ancora macinare gioco e punti per tentare di evitare il risucchio del vortice della bassa classifica. ‘Mulinello’ da cui, in via diretta o attraverso gli insidiosissimi playout, si rischia di sprofondare nell’inferno della C. Una prospettiva grama per qualunque compagine.