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Si aprono nuovi scenari di guerra, l’Europa è preparata?

Tra il conflitto israelo-palestinese e quello russo-ucraino nessuna nazione è fuori pericolo

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Cambiano gli scenari di guerra. Non si bombarda più solo nella Striscia di Gaza. L’obiettivo è anche la sede dell’ambasciata iraniana a Damasco, in Siria. Si apre in nuovo fronte di guerra e l’Italia non è esente da pericoli. E’ il caso di ricordare che le imprese italiane vivono per circa il 40% di esportazioni, che transitano proprio tra il canale di Suez e il Mar Rosso e il Governo italiano ha il dovere di proteggere le aziende. L’area è presidiata dai militari italiani, anche ai confini tra Israele e Libano. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, assicura che la situazione è sotto controllo, anche se l’Europa rischia di essere impreparata dinanzi ad una eventuale minaccia. Sono scenari che preoccupano il mondo. La presenza italiana c’è, questo ovviamente non vuol dire essere guerrafondai. Lo stesso ministro degli Esteri specifica che l’Italia «lavora per la pace» ma non significa che «dobbiamo essere impreparati». Per Tajani è necessario «rafforzare la Nato». Cambiano gli scenari di guerra. Si aprono nuovi fronti.

Lo scenario Russo-Ucraino

Dal Medio-Oriente al conflitto Russo-Ucraino. La guerra è alle è anche alle porte dell’Europa. Del resto, per come afferma il primo ministro polacco, Donald Tusk, senza voler creare allarmismo, la guerra «non è più un concetto del passato. Se l’Ucraina dovesse essere sconfitta dalla Russia, nessuno in Europa potrebbe sentirsi al sicuro». E la Russia combatte su più “fronti”. Quella di Putin è anche una guerra ibrida, ovvero è anche un conflitto che non si vede ma pesa molto. Putin, con la sua campagna di disinformazione, cerca di far passare il messaggio che la Russia non è il paese aggressore ma vittima. Cerca di invertire le responsabilità. Lo ha fatto anche con l’attentato al Crocus city hall. Una azione terroristica a seguito della quale ha cercato di addossare le responsabilità all’Ucraina, ignorando le informazioni ricevute dalla Cia in merito al rischio di un attentato. La responsabilità dell’Ucraina è fuori da qualsiasi logica, sarebbe stato controproducente. Putin ha ignorato le informazioni ricevute e non perché provenienti da una Nazione nemica. Putin è consapevole che quando c’è allarme terrorismo, i servizi segreti hanno l’obbligo di comunicare tra loro, anche se i rispettivi Paesi sono nemici. Putin ha ignorato le informazioni ricevute e usa la propaganda come un’arma. Questo suo modo di fare, che nessuno si scandalizzi, lo porta ad avere il consenso di gran parte dell’opinione pubblica. La propaganda è un’arma. Disinforma e crea consenso. Putin questo lo sa e la usa a suo vantaggio.

Lo scenario Medio-Orientale

Tornando al conflitto in Medio Oriente, il bombardamento all’ambasciata iraniana a Damasco, in Siria, ha causato vittime. L’obiettivo era il consolato e la residenza dell’ambasciatore iraniano. Fonti autorevoli lasciano ipotizzare che c’era in corso una riunione e che Israele ha individuato nell’Iran un protettorato di Hamas e per questo bombarda con la stessa forza dell’organizzazione terroristica palestinese. Del resto dall’inizio del conflitto scoppiato nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas (quest’ultimo responsabile di quello che la storia ricorda come “il massacro al rave party”), gli attacchi e i bombardamenti israeliani in Siria sono diventati più frequenti.

Si lavora per la pace senza abbassare la guardia

Il conflitto russo-ucraino e quello israelo-palestinese, dunque, ci dicono che gli scenari di guerra si allargano. Si aprono più fronti. Prendendo in prestito le parole del primo ministro polacco non sé può dire che l’Europa non sia a rischio. Rischio attentati. L’Europa è a rischio e non si può trovare impreparata dinanzi ad una potenziale minaccia. Bisogna, come ricorda Tajani, «lavorare per la pace ma essere pronti a qualsiasi evenienza».

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