L’aumento del numero di alunni con disabilità nelle scuole italiane, registrato dall’ISTAT, mette in evidenza le difficoltà di un sistema scolastico che fatica a garantire risposte adeguate. Negli ultimi cinque anni, gli studenti certificati sono cresciuti di 75mila unità (+26%), arrivando a quota 359mila. A fronte di questo incremento, il numero di docenti di sostegno è salito a 246mila, ma tra questi ben 66mila non sono specializzati, evidenziando una criticità che incide profondamente sulla qualità dell’inclusione scolastica.Secondo Marcello Pacifico, presidente di Anief, il quadro che emerge è allarmante. Nonostante l’incremento degli insegnanti specializzati, che in quattro anni sono passati dal 63% al 73%, la metà delle cattedre sul sostegno continua a essere assegnata a personale precario, spesso privo della formazione necessaria. Questo porta a una forte discontinuità didattica: il 57% degli alunni con disabilità cambia insegnante ogni anno, in molti casi più volte durante lo stesso anno scolastico, con gravi ripercussioni sul loro percorso educativo e sulla loro stabilità relazionale.Per affrontare questa emergenza, Anief propone una riforma del sistema di formazione e reclutamento dei docenti di sostegno. Tra le richieste principali vi è l’istituzione di percorsi di specializzazione gratuiti e senza numero chiuso, calibrati sulle esigenze reali delle scuole e non vincolati alle disponibilità degli atenei. Il sindacato chiede inoltre la stabilizzazione del personale, attraverso l’abolizione dei posti in deroga, che alimentano il precariato e compromettono la continuità didattica, trasformandoli in organico di diritto. Per coprire gli oltre 100mila posti vacanti, Anief sollecita anche immissioni in ruolo straordinarie, attingendo alle graduatorie dei concorsi e delle GPS.Una delle questioni più discusse riguarda il decreto ministeriale 32/2025, che dal prossimo anno scolastico consentirà alle famiglie di scegliere quale docente di sostegno precario confermare. Secondo Anief, questa misura rischia di minare il principio del merito e la professionalità dei docenti, oltre a violare le norme sul reclutamento scolastico, delegando la selezione a un criterio soggettivo e potenzialmente discriminatorio. Il sindacato ha già avviato ricorsi contro il decreto, ritenendolo incostituzionale e dannoso per il sistema scolastico.Di fronte a questa situazione, appare evidente la necessità di un intervento strutturale che garantisca agli alunni con disabilità il diritto a un’istruzione di qualità, con insegnanti adeguatamente formati e condizioni di apprendimento stabili. L’obiettivo deve essere quello di costruire un sistema inclusivo che risponda realmente alle esigenze degli studenti, superando la precarietà e le criticità che da troppo tempo penalizzano la scuola italiana.
Sostegno scolastico in crisi: precarietà e carenze formative penalizzano gli alunni con disabilità
Negli ultimi cinque anni gli studenti con disabilità sono aumentati del 26%, ma metà degli insegnanti di sostegno è precaria e spesso priva di specializzazione. Anief chiede una riforma per garantire stabilità e qualità nell’inclusione scolastica
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