Di Vincenzo Speziali
“Gentilissimo dott. Nino Spirli`,
dalle pagine de ‘La Novità’, apprendo il momento difficile che Lei sta attraversando e, sommessamente -qualora fosse importante- Le riconosco uno ‘stile’. Si, uno stile consono alla carica che ha ricoperto pro tempore, quale Presidente della Regione facente funzioni e nel frangente di specie, una indomabile e autentica dignità (patti chiari da rispettare e ammirare), nell’informare la pubblica opinione, circa le Sue condizioni sanitarie.
Tutto questo, anche al netto, delle giuste e pacate considerazioni sullo stato dell’arte di alcuni (e per fortuna non tutti) nosocomi calabresi.
Si sa quanto il sottoscritto è aduso a parlare chiaro, a dire la verità -spesso persino scomoda!- e a non cercare, attraverso pietismi di forma stucchevole, atti di facciata e carità pelosa, qualunquistici luoghi comuni o pubblicità, soprattutto a fronte di non sentita emozione caritatevole, perciò insisto nel mio modo di essere, sempre sincero, persino quando ammetto miei comportamenti passati.
È vero quindi, che io l’ho spesso additata alla stregua di una ‘macchietta politicante’, benché Lei me ne abbia dato destro e sponda, epperò, oggi, nella situazione in cui si trova, soprattutto considerata la serenità con cui ha raccontato ed illustrato siffatto dolore, non faccio un passo indietro, bensì mille.
Ordunque, a fronte di ciò, mi preme, anche rassegnarLe una mia pubblica (ma parziale) rivalutazione, a fronte di personale resipiscenza, pregando in primis Nostro Signore affinché aiuti e protegga Lei e tutti quelli che al pari di Lei si trovano nelle Sue stesse condizioni, ma Le chiedo anche di non mollare, dimostrando a ciascuno di noi, me compreso,quanto la Sua ‘forza’, era vera, persino nel mentre svolgeva funzioni pubbliche, sorretto financo dallo sfottò esilarante e dissacrante, il quale pure io e Andreotti prima di tutti, abbismo dispensato senza lesinarlo.
Carissimo dott. Nino Spirli, con sincerità assoluta, ci dia buone notizie, ci rassicuri di come tutto vada e andrà per il meglio, poiché io l’attendo o per riprendere un confronto politico divergente, oppure per darLe ragione, allorquando l’avrà, se non altro secondo il mio lecito parere.
E comunque, l’attendo, nuovamente e con assoluto rispetto.”