Due fantastiche finali con una posta in palio e in un contesto molto, molto, diverso naturalmente. La prima, disputata in Francia, per stabilire il re del tennis nel 2024. Quantomeno sulla terra rossa. Il suo nome? Carlos “Carlitos” Alcaraz. La seconda, invece, per completare l’organigramma della prossima serie B italiana. Giocata tra i locali della Carrarese (alla fine vittoriosi per 1-0 e promossi) e il Vicenza. Nello scenario del piccolo ma a suo modo suggestivo Stadio dei Marmi di Carrara. Valida per l’atto conclusivo dei playoff nazionali di C.
Vale a dire il ritorno dopo il match d’andata di giovedì scorso in Veneto. Ebbene, all’ombra della torre Eiffel ha come premesso trionfato Alcaraz. Carnefice, sportivamente parlando, dell’azzurro Jannik Sinner in semifinale. E poco fa bravo anche ad avere la meglio del “russo” di Germania Sascha Zverev. Il quale dopo aver perso il primo set si era ripreso alla grande, avendo la meglio nel secondo e nel terzo. Ma poi crollando al quarto e ancora al decisivo quinto in cui ha ceduto di schianto con un eloquente: 6-1, 6-2. Seppellito dai suoi stessi incredibili errori e soprattutto dalla stanchezza di oltre 4 ore di sfiancante sfida e di un torneo lungo e duro. Se invece cambiamo completamente pagina sportiva, eccoci (lo ribadiamo) in una periferica realtà del Belpaese. A Carrara.
Dove i giallo-azzurri toscani, grazie a un gol di Finotto al 6’, sono tornati tra i Cadetti dopo oltre tre quarti di secolo. Ben 76 anni per l’esattezza. E con un tecnico quale Antonio Calabro. Che dopo aver fallito lo stesso obiettivo alla guida del Catanzaro in un paio di stagioni consecutive, adesso ha scritto la storia della Carrara calcistica. Che mancava dalla B dal 1948. Mentre ora raggiungerà la blasonata corregionale Pisa, tagliando un traguardo in precedenza mancato addirittura da allenatori dello spessore di Corrado Orrico e Silvio Baldini.