sabato, 15 Febbraio 2025

Il network dell'editoria libera

MEGA_LOS
AUTOCARROZZERIA
FA CONSULTING

spot_imgspot_img
spot_img

“Strana terra la Calabria”: lo sguardo impietoso di Addiyar sulle contraddizioni italiane

Un’analisi tagliente dal mondo arabo smaschera il cortocircuito tra politica, giustizia e stampa in Calabria: una regione descritta come il cuore problematico dell’Italia nel Mediterraneo

SEGUICI

spot_imgspot_img

Megalos
Megalos
1920x195
1920x195
banner_francioso_1456x180

spot_imgspot_img

La Calabria vista dal mondo arabo: un’analisi tagliente tra paradossi e critiche

Un pezzo di grande impatto è stato pubblicato dalla testata araba Addiyar, parte del circuito giornalistico internazionale che opera da oltre 25 anni tra il Mediterraneo e il Golfo Persico. Addiyar, conosciuta per le sue analisi approfondite e il collegamento con agenzie di stampa internazionali europee – francesi, britanniche, belghe, tedesche e italiane – ha dedicato un reportage alla Calabria, regione italiana osservata con occhio critico dal mondo arabo.

La testata, celebre per la sua squadra di giornalisti professionisti, ha messo in evidenza le contraddizioni di un territorio descritto come “strano” e “problematico”, non solo per la presenza endemica della criminalità organizzata, ma anche per le dinamiche politiche, amministrative e giudiziarie che governano questa regione del Sud Italia.

Nel lungo articolo, tradotto integralmente qui di seguito, Addiyar critica apertamente la gestione della sanità calabrese, l’utilizzo di medici cubani – considerati una scelta controversa anche per via delle preoccupazioni statunitensi – e le operazioni giudiziarie che, a detta della testata, sfociano in un “cortocircuito ad alta tensione” tra magistratura e stampa locale.

L’articolo punta il dito anche contro le fragilità del Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, accusato di appiattirsi sulle posizioni della magistratura e di non sostenere una linea politica garantista, nonostante appartenga a Forza Italia, partito che storicamente si è sempre battuto per i diritti individuali.

Di seguito riportiamo integralmente il testo pubblicato da Addiyar, un documento che non solo fotografa le difficoltà e le contraddizioni della Calabria, ma offre anche un’importante riflessione su come questa regione sia osservata e interpretata dal mondo arabo e da un circuito giornalistico internazionale.

La traduzione del pezzo di cui al link è questa:

“Le stranezze italiane in terra di Calabria

E poi parlano del Medioriente… Nella civilissima (si fa per dire, visto quanto racconteremo) Italia, precisamente in Calabria, siamo nella terra di nessuno e non solo a fronte della endemica criminalità organizzata. Essa, infatti, già non dovrebbe esistere in partenza, ma essendo tale la realtà ci si aspetterebbe una seria reazione da parte delle forze di polizia o dei giudici, invece, sono pure questi ultimi un chiaro esempio di potere contro i cittadini E lo sono, apparentemente, al punto di essere percepiti quale autentica dittatura di stato, o deep state, attraverso arresti incredibili e con la complicità di alcuni giornali e alcuni giornalisti, i quali cantano le gesta repressive. Un esempio, lo si rintraccia, in un’inchiesta strampalata, dove i vertici dell’Università di Catanzaro (capitale della Calabria) si sono visti tratti in arresto lo scorso 15 gennaio, con accuse surreali, tipo maltrattamento contro gli animali, solo perché si sarebbero effettuati esperimenti di carattere scientifico, quindi per favorire la ricerca anche in campo farmacologico su topi e ratti, nei laboratori dell’Ateneo. Strana terra la Calabria, dove vi sono in sprezzo ai richiami e alle proteste, più o meno ufficiali, degli americani, insediamenti di medici cubani (si sussurra quasi tutti militari), chiamati ad operare in questo lembo estremo del territorio meridionale italiano ed europeo, perciò in mezzo al Mediterraneo.

Infatti, il personale sanitario proveniente dall’isola caraibica, distante quasi 9000 km, è sbarcato in questa regione, poiché nessun loro collega italiano ed europeo accettava di prendere servizio negli ospedali pubblici calabresi. Ma, questa decisione di rivolgersi ai cubani è stata assunta dal Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, nonostante egli sia dello stesso Partito del Ministro degli Esteri Italiano, cioè Antonio Tajani, che noi in Libano ben conosciamo proprio per le sue celebri gaffes diplomatiche e comportamentali, nei confronti del nostro paese.

E qui torniamo, alle proteste degli americani, giustamente dal loro punto di vista, preoccupatissimi di vedere su un territorio così strategico, presenze fuori qualsiasi controllo e libere di circolare senza alcuna forma di discreta sorveglianza. Strana terra la Calabria, dove sempre questo Presidente regionale, è pure supervisore del Governo nazionale alfine di sistemare il comparto sanitario e annesso pubblico debito monstre. Eppure, nonostante sia uno dei massimi dirigenti di Forza Italia (partito politico fondato dal defunto Silvio Berlusconi, molto amico del nostro martire Rafiq Hariri e al tempo in cui era in vita Berlusconi questa formazione politica arrivava quasi il 40% dei conensi, mentre ora ne racimola 30 volte meno, con Tajani e la sua aleatoria guida), il Presidente della Calabria dimenticando il garantismo giudiziario insito nel codice genetico del suo stesso partito, si ritrova sempre appiattito sulle posizioni dei giudici, quando arrestano chiunque, con la solita pratica tipicamente italiana. Praticamente essa, consisterebbe, pure con le statiche internazionali a confermarlo, nella lesione preventiva dei diritti di difesa e la ‘custodia cautelare’ prima dei processi, i quali poi si risolvono nella maggior parte dei casi a favore degli stessi imputati. Certo, in questa strana terra di Calabria, si scorgono persino, come dicevamo prima, testate giornalistiche e operatori dell’informazione, sempre accondiscendenti sia all’azione dei giudici che del Presidente della Regione. Infatti, lui stesso, da capo del governo locale e da responsabile unico della sanità si è ben guardato di difendere gli scienziati incolpati di accuse surreali (ma onestamente non si è mai distinto con prese di posizione garantiste), anzi con la solita propaganda e il supporto di commentatori stampa, dediti ad osannare il politicante debole e compiacente Occhiuto, tutti sono pronto a stare in ossequio agli stessi giudici. E dire che di questi nostri presunti colleghi, ve ne sono molti, tipo due ex Direttori di una testata giornalistica, incardinata nell’emittente primaria calabrese e questi due ex Direttori della stazione televisiva, sono pure marito e moglie. In più, tanto per dirla sino in fondo, questi due apparenti giornalisti, a loro volta, si muovono con fare minaccioso verso tutti coloro che non si adeguano alle impostazioni editoriali che essi danno o vorrebbero dare (editore compreso), adombrando amicizie ed afferenze con il mondo degli stessi giudici d’assalto. Praticamente un vero e proprio cortocircuito ad alta tensione, che intossica un pezzo di Europa, al centro del Mediterraneo ed antistante al nostro mondo arabo. Strana terra, dunque, la Calabria, che certamente non può essere presa ad esempio virtuoso, neanche rispetto ai regimi satrapici, i quali troviamo vicino e lontano al nostro paese.”

Questa analisi di Addiyar rappresenta una finestra importante per comprendere come le dinamiche calabresi, spesso trattate solo a livello locale, siano invece monitorate e criticate a livello internazionale. La capacità di questa testata araba di cogliere i nodi centrali della politica e della giustizia calabrese invita a riflettere sul peso delle narrazioni internazionali e su quanto le vicende di una terra del Sud Italia abbiano un impatto che supera i confini nazionali.

spot_img
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img

LEGGI ANCHE:

Mattarella, Occhiuto: “Solidarietà al presidente, da Mosca attacco incomprensibile”

“L’attacco di Mosca al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è incomprensibile e inaccettabile.Esprimo sincera solidarietà al capo dello Stato, un uomo saggio che in...

Gioia Tauro, terremoto politico in Consiglio Comunale

L’inaspettata dimissione di Natina Stillitano, capogruppo di “Nuovi Orizzonti”, ha sconvolto gli equilibri del Consiglio Comunale, creando un clima di incertezza politica. Eletta con...

Capodanno Cinese al Centro Studio Danza

"Si sono appena conclusi tutti i festeggiamenti in onore del Capodanno Cinese, una delle festività più importanti e celebrate non solo in Cina, ma...
spot_imgspot_img
Gli articoli della sezione
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
spot_img

ULTIMI ARTICOLI

spot_img

ARTICOLI CORRELATI