Il mondo delle pari opportunità si sta occupando della autonomia differenziata e la sta fortemente stigmatizzando, perché a rischio, con questa riforma, saranno i fragili diritti delle donne dal nord al sud. In tale direzione come consigliere di parità di tutta Italia abbiamo firmato un documento(che allego) contro l’autonomia differenziata dichiarando la nostra intenzione di partecipare al referendum abrogativo di una scellerata riforma che è certamente anche contro il genere femminile. Si pensi come essa potrebbe avere delle forti ripercussioni sul mondo del lavoro in assenza di una contrattazione collettiva nazionale in termini di parità salariale nelle diverse regioni (stato); in ambito sanitario si pensi alla fine che potrebbe fare la copertura nelle diverse regioni (stato ) della legge 194 e ancora, nell’istruzione si pensi alla applicazione o meno del tempo pieno nelle diverse regioni (stato) con disastrosi effetti sul tempo di vita/lavoro.Seguendo questa stimolo ho proposto, ed è stata accolta, alla commissione pari opportunità della Regione Calabria la discussione sulla autonomia differenziata che ha manifestato, in maniera trasversale, una prevalente posizione contraria rispetto a quest’ultima. Una discussione vivace, interessante e franca che ha saputo mettere in risalto tutte le criticità della disastrosa riforma tanto per la nostra Regione ma soprattutto per le donne Calabresi in termini di salute, istruzione, lavoro, trasporti. È stata una giornata stimolante per la democrazia nell’interesse della Calabria, per la quale auspico possa essere da stimolo per il Consiglio Regionale quindi in un’unanime presa di distanza nei confronti di una riforma che oltre non vuole se non dividere l’Italia.Tonia Stumpo Consigliera di parità regionale.
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Di seguito il documento della Commissione pari opportunità:Consigliere di parità “No Autonomia Differenziata” L’autonomia differenziata lede i diritti di genere, li penalizza e li mortifica, perché è stata concepita per tutelare gli interessi dei più forti contro i deboli. Per questo motivo come consigliere di parità ex D.lgs198/2006 in tutta Italia, intendiamo manifestare la nostra contrarietà a questa legge, perché la garanzia dei diritti di genere passa anche attraverso la tutela del diritto alla salute, all’istruzione, ai trasporti pubblici: tutte prestazioni che l’autonomia differenziata mette oggi gravemente a rischio. Per queste motivazioni ci appelliamo alle Regioni perché questa legge venga impugnata davanti alla Corte costituzionale, ai cittadini perché questa legge possa essere respinta con referendum popolare. Ci dichiariamo disponibili alla partecipazione attiva contro questa legge per la difesa dei diritti delle donne. Seguono firme:
1)Tonia Stumpo Regionale Calabria
2)Rossella Barberio Provinciale Cosenza
3)Paola Carbone Metropolitana Reggio Calabria
4)Sandra Genco Provinciale Vibo
5)Simona Bonito Provinciale Potenza
6)Mariella Crisafulli Provinciale Messina
7)Domenica Lo Mazzo Regionale Campania
8)Luisa Festa Regionale Supplente Campania
9)Anna Petrone Provinciale Salerno
10)Rocchina Staiano Provinciale Benevento
11)Isabella Bonfiglio Metropolitana Napoli
12).Pasqua Ruccia Regionale Puglia
13).Antonella Pappadà Provinciale Lecce
14)Maria Elena Caputo Provinciale Brindisi
15)Luciana Delfini Regionale supplente Lazio
16)Gianna Baldoni Metropolitana Roma
17) Giuseppina Bonaviri Provinciale Frosinone
18) Giuliana Astariti Provinciale Perugia
19)Carla Castellucci Provinciale Forlì
20)Valeria Moscardino Provinciale Modena
21)Carmelina Fierro Provinciale Ravenna
22) Annalisa Felletti Provinciale Ferrara
23) Venera Tomarchio Provinciale Piacenza
24)Giuseppina Cennamo Regionale Molise
25)Paola Petrucci Provinciale Ascoli Piceno
26)Laura Amoretti Regionale Liguria
27)Alessandra Volpe Metropolitana Genova
28)Katia Folletto Regionale Val D’Aosta
29)Barbara Peres Metropolitana Milano
30)Michela Quagliano Provinciale Torino