Prima la telefonata all’anziana vittima e, fingendosi carabinieri o avvocati, raccontavano di aver ricevuto da parte di un familiare la richiesta di chiamare un proprio caro per ottenere dei soldi. Il familiare, generalmente figlio o nipote, arrestato dopo un incidente con feriti, avrebbe avuto urgente bisogno di denaro per coprire le spese legali e la cauzione. Il “centralinista” teneva la vittima incollata al telefono tutto il tempo necessario, nel frattempo che questa racimolava non solo tutto il denaro, ma anche anche i monili preziosi custoditi in casa, impedendo a chiunque di interferire. A quel punto, invitato il malcapitato a recarsi sull’uscio dell’abitazione, entrava in scena il “complice”, il quale, presentandosi davanti alla “vittima” e fingendosi un collaboratore dell’interlocutore telefonico, si faceva consegnare i soldi. Era questo l’espediente messo in atto da due 20enni napoletani, responsabili di diverse truffe all’interno della cittadina bagnarota.
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Si fingono carabinieri o avvocati per truffare gli anziani: arrestate 2 persone nel Reggino