Donald Trump smorza i toni su due dei temi più caldi della sua agenda economica. In una conferenza stampa alla Casa Bianca, ha annunciato che i dazi imposti alla Cina, attualmente al 145%, saranno ridotti “in modo sostanziale” nell’ambito di un possibile accordo, anche se non azzerati. Una svolta rispetto alla linea dura mantenuta finora, confermata anche dalle parole del segretario al Tesoro Scott Bessent, che in privato aveva parlato di una “necessaria de-escalation”.
Il conflitto commerciale con la Cina, infatti, sta già mostrando effetti concreti sull’economia globale: il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita di numerosi Paesi, inclusa l’Italia. La Cina, dal canto suo, ha reagito irrigidendo le relazioni con Washington e cercando nuove intese economiche con altri partner internazionali.
Parallelamente, Trump ha fatto marcia indietro anche sulla possibilità di rimuovere Jerome Powell dalla guida della Federal Reserve. Dopo settimane di attacchi, il presidente ha chiarito: “Non ho intenzione di licenziarlo, non l’ho mai avuta”. Tuttavia, ha ribadito la sua pressione su un taglio dei tassi di interesse, giudicando il momento “perfetto” per agire.
Powell, nominato nel 2018 proprio da Trump e confermato nel 2022 da Joe Biden, resterà in carica almeno fino al 2026. Nonostante le tensioni con la Casa Bianca, ha più volte dichiarato di non essere disposto a lasciare l’incarico prima del termine.