Donald Trump ha ufficialmente assunto il suo ruolo come 47esimo presidente degli Stati Uniti, giurando nelle mani del presidente della Corte suprema, John Roberts. Con i suoi 78 anni, Trump è ora il presidente più anziano ad aver mai prestato giuramento nella storia americana, un segno di continuità per alcuni e di cambiamento per altri.
Il giuramento, avvenuto in un clima di grande attesa e tensione, ha visto Trump poggiare la mano su due bibbie: una utilizzata in passato da Abraham Lincoln, un gesto simbolico che richiama la storia e le sfide superate dalla nazione, e una seconda regalata da sua madre, aggiungendo un tocco personale a questo momento solenne.
Nel suo primo discorso in qualità di presidente, Trump ha promesso un futuro migliore per gli americani, affermando con entusiasmo che “l’età dell’oro comincia ora”, parole che evidenziano le sue ambizioni di riportare il paese a una nuova aurora di prosperità e opportunità. Ha anche dichiarato che “il declino americano è finito”, un chiaro riferimento alle sue intenzioni di rilanciare l’economia, migliorare la sicurezza e riaffermare il luogo degli Stati Uniti nel mondo.
La cerimonia si è svolta a Washington, D.C., e ha attirato l’attenzione di milioni di persone, sia in presenza che tramite i media che hanno coperto l’evento in tempo reale. Sotto la nuova presidenza, gli americani si trovano ora di fronte a un periodo di incognita, ma anche di potenziale cambiamento. La visione delineata da Trump nel suo discorso d’insediamento risuona già nel dibattito politico, con sostenitori e critici pronti a monitorare i passi del nuovo presidente man mano che il suo mandato si sviluppa.