L’annuncio non scuote i mercati né cambia gli equilibri geopolitici, ma fa comunque rumore: Donald Trump ha dichiarato l’intenzione di ristrutturare e riattivare il carcere di Alcatraz, l’iconica prigione federale situata su un isolotto nel Golfo di San Francisco, chiusa ormai dal 1963.
L’ex presidente, attraverso un post su Truth Social, ha definito Alcatraz il luogo ideale per rinchiudere “i criminali più pericolosi e violenti degli Stati Uniti”, trasformando così una delle attrazioni turistiche più famose d’America in un simbolo del suo concetto di sicurezza e giustizia.
L’operazione ha un chiaro valore simbolico e si inserisce nella narrazione politica del tycoon, da sempre favorevole a misure drastiche contro chi considera una minaccia per la nazione. Come il muro al confine col Messico, anche l’“Isola dei cattivi” sembra essere parte di una strategia più comunicativa che concreta.
Oggi, infatti, la sicurezza carceraria non si basa più sull’isolamento fisico e sulle acque gelide della baia, ma su tecnologie e sistemi avanzati. Nonostante ciò, Trump intende riportare Alcatraz alle sue origini, archiviandone la lunga fase turistica, che per anni ha attratto migliaia di visitatori.
La storia di “The Rock”
Alcatraz, conosciuta anche come “The Rock”, deve il suo nome originale spagnolo – La Isla de los Alcatraces, l’Isola dei Pellicani – alla fauna che la popolava. Nata come base militare nel XIX secolo, fu trasformata in prigione militare durante la Guerra Civile Americana.
Ma è nel 1934 che divenne penitenziario federale di massima sicurezza, destinato ai criminali più pericolosi, come Al Capone. Rimasta in attività fino al 1963, fu poi abbandonata a causa degli alti costi di gestione. Negli anni seguenti, fu occupata da attivisti nativi americani e infine convertita in meta turistica negli anni ’70.
Il suo mito è stato alimentato anche dal cinema, con film cult come Fuga da Alcatraz (1979) e The Rock (1996). Ora, con il progetto di Trump, potrebbe tornare a essere ciò che era all’origine: una prigione per “gli irriducibili”.