Serra San Bruno ha vissuto un’estate indimenticabile, caratterizzata da un evento straordinario che ha unito fede, storia e tradizione. Per la prima volta dopo secoli, il busto di San Bruno, fondatore dell’Ordine Certosino, ha lasciato la Certosa per essere esposto nella Chiesa di Maria Santissima dei Sette Dolori. L’iniziativa, promossa dall’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace e fortemente voluta dal sindaco Alfredo Barillari, ha visto la collaborazione di diverse confraternite locali e delle autorità religiose del territorio.
L’esposizione del busto del Santo ha attirato non solo i fedeli della Diocesi di Catanzaro-Squillace, ma anche numerosi turisti che, affascinati dalle bellezze naturali e culturali del luogo, hanno potuto vivere un’esperienza unica di raccoglimento e preghiera. Questo evento assume un significato particolare in vista dell’apertura dell’Anno Santo, offrendo ai pellegrini un’opportunità di riflessione e devozione in un contesto di rara intensità spirituale.
San Bruno, nato a Colonia nel 1030, è una figura centrale nella storia del monachesimo occidentale. Dopo una vita spesa tra Germania, Francia e Italia, il Santo scelse la vita eremitica e fondò la comunità della Grande Chartreuse, in Francia, e successivamente un’altra in Calabria, nella Foresta della Torre. Questa seconda comunità sarebbe poi diventata la Certosa di Serra San Bruno, luogo che ancora oggi mantiene viva la sua eredità spirituale.
L’esposizione del busto nella chiesa di Maria Santissima dei Sette Dolori proseguirà fino al 17 agosto, quando una solenne processione riporterà la preziosa reliquia alla Certosa, segnando la conclusione di un periodo di grande devozione popolare. Questo evento rappresenta un ponte tra passato e presente, rafforzando il legame tra la comunità di Serra San Bruno e la figura del Santo che ha plasmato la storia spirituale di questi luoghi.