Usciti immacolati da un calvario giudiziario, il generale Mario Mori e il colonnello Giuseppe De Donno, tra i principali protagonisti della lotta a Cosa Nostra, nelle pagine del loro libro “La verità sul dossier mafia-appalti” raccontano retroscena sconcertanti sulla trattativa Stato-mafia che sconvolse l’Italia nei primi anni ’90. Ospiti del Festival del Sud-Valentia in Festa, che si sta svolgendo a Vibo su iniziativa dell’associazione Valentia, Mori e De Donno hanno presentato il loro libro, dialogando con il giornalista Mimmo Famularo, davanti a una nutrita platea di studenti.
La vicenda esposta fa rabbrividire, con quelli che avrebbero dovuto essere uomini di Legge pronti a marciare contro le indagini condotte dai Ros in Sicilia sugli accadimenti degli anni ’80-’90. Indagini che stavano arrivando a un punto di svolta, se non fosse stato per boicottaggi di ogni genere, con procuratori intenti a trasmettere informative ai boss mafiosi, con la compiacenza, la complicità, l’interesse della politica.
Questioni che hanno portato, come detto, Mori e De Donno a subire persecuzioni giudiziarie: ma ora, prosciolti da ogni accusa, stanno facendo venire a galla luci e ombre.