Un sistema organizzato di raccolta e scarico delle acque piovane per superare definitivamente il rischio di allagamenti nel tratto iniziale del lungomare di Giovino. E’ questo l’obiettivo fondamentale dell’intervento relativo alla regimentazione idraulica delle acque bianche nel quartiere Lido, che è stato finanziato con un importo complessivo di 330mila euro a fronte di una nuova convenzione siglata tra il Comune di Catanzaro e il Dipartimento Protezione civile della Regione Calabria.
La giunta, nell’ultima riunione presieduta dal sindaco Nicola Fiorita, ha approvato, su proposta del settore gestione del territorio, il progetto esecutivo dei lavori che prevedono la realizzazione di un sistema composto da elementi di captazione e condotte di raccolta e convogliamento delle acque piovane, lungo i due assi stradali che attualmente delimitano lo spazio di parcheggio sterrato del lungomare di Giovino.
“Un intervento fondamentale con cui l’amministrazione ha inteso mettere mano ad un’area sprovvista di soluzioni adatte alla gestione delle acque generate dalle piogge”, commenta l’assessore ai Lavori pubblici, Raffaele Scalise. “Dopo un attento studio sulle vie di fuga e le aree di naturale accumulo, si sono potuti così calibrare al meglio gli interventi necessari per rendere più sicura la zona per la circolazione veicolare e pedonale.
Il progetto prevede anche la riconfigurazione delle carreggiate stradali che saranno interessate dalla posa della tubazione e dei pozzetti grigliati, così da facilitare il convogliamento delle acque di pioggia verso il canale a cielo aperto esistente. Lavori che consentiranno di mettere in sesto le aree adiacenti alle due strade, attualmente sterrate e destinate a parcheggio, che saranno pavimentate e quindi più comodamente fruibili. Un intervento, quindi, utile ed opportuno – conclude Scalise – dal punto di vista della gestione del rischio idraulico in un tratto del lungomare di Giovino che potrà, così, essere messo al riparo dai disagi provocati dalle forti piogge, consentendo al Comune di risparmiare sui frequenti costi di ripristino e di salvaguardare l’agibilità di uno spazio dalla forte vocazione turistica”.