Chiude i battenti il “Festival del sud”, la manifestazione culturale promossa dall’associazione Valentia. Chiude i battenti caratterizzandosi per un primato, per quel qualcosa che esalta la moltitudine di pensiero che la manifestazione è riuscita a portare in scena al Valentianum di Vibo Valentia.
Una tre giorni di dibattiti, incontri, animazione e promozione del territorio attraverso le sue eccellenze. Prodotti della gastronomia insieme ad una produzione letteraria locale che di locale ha solo la sede di stampa. Una editoria che si guadagna un posto di primo paino nel panorama letterario italiano. Ma ciò che più di ogni altro ha caratterizzato la manifestazione, si è detto, è la pluralità di pensiero espressa durante la tre giorni di incontro.
Nessuna limitazione, nessuna censura. Merito questo dell’associazione e della sua volontà di avviare un confronto costruttivo con tutti. Così nella tre giorni insieme a tanti autori nazionali e locali, tra gli ospiti, oltre al contestato e applaudito generale Roberto Vannacci, non è passata in secondo piano la presenza della scrittrice Elena Basile. L’ex ambasciatrice, oggi opinionista e scrittrice, che il pubblico conosce anche con lo pseudonimo di Ipazia, è l’interprete di un pensiero occidentale controcorrente, che si differenzia da quello predominante. Una presenza illustre che ha evidenziato la pluralità di pensiero che questa edizione del festival è riuscita ad esprimere.
Merito dell’anima del festival. Del presidente dell’associazione Anthony Lo Bianco e dell’instancabile Valentina Fusca. Merito anche dei tanti giovani volontari che in questi giorni si sono spesi senza risparmio di energie per consegnare alla città un festival che, terminata questa edizione, è già storia.