“Bella ciao”, musica e parole. Un canto collettivo si spande nella sala del Valentianum. La Cgil raduna iscritti e cittadini per un 25 aprile di lotta. A Vibo Valentia si combatte. Non sono i fucili a squarciare il silenzio. Parlano le parole. Parole di lotta, di speranza, di progetti, per «riprendere un cammino di lotte comuni». Parlano le parole, non i fucili, ma non sono meno incisive dei proiettili. Al contrario. Colpiscono meglio. Colpiscono per «coltivare la memoria», certo, ma anche per tracciare il percorso de «La via maestra».
Maestra è la via della Cgil, un laboratorio politico, di impegno collettivo, al quale aderiscono il sindacato e diverse altre associazioni calabresi, riuniti intorno ad un comune sentire.
«La via maestra» come laboratorio di impegno su tematiche strategiche: sanità, autonomia differenziata, campagna referendaria sul lavoro. Per «liberare il Paese dallo sfruttamento».
In platea i militanti. C’è attesa per gli interventi di Luigi De Nardo, coordinatore de “La via maestra”; Rosa Principe, “Comitato difesa costituzione di Cosenza”; Giuseppe Borrrello, “Libera Calabria”; Gianluca Manti, “Collettivo Valerioti” ; Giuseppe Apostoliti, “Arci Calabria” e Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria.
Attesa per gli interventi che toccano argomenti più svariati. Attenzione ai conflitti in atto. Attenzione a quello che De Nardo chiama «corsa sfrenata agli armamenti», causa di guerre «he mettono in ginocchio le popolazioni coinvolte. Scellerate idee di guerra che affamano e causano costi che pesano sulla pelle dei cittadini e compromettono le prospettive dei giovani».
E, ancora, ambiente, transazione ecologica, autonomia differenziata. A questo proposito l’annuncio. Il 25 maggio la Cgil sarà a Napoli per rinnovare un ideale di meridionalismo. Per dire no all’autonomia differenziata e a quelle riforme «istituzionali pericolose».
Il rischio è quello di un «Paese tagliato in due tra ricchezza e povertà». Perché l’autonomia differenziata provoca «pesanti ricadute che rasentano la distruzione del sistema democratico dell’Italia». A queste cose la Cgil si oppone «forza».
Non manca l’aspetto questione fiscale «che continua a regalare la ricchezza ai ricchi e dissangua lavoratori e pensionati che reggono il sistema con una tassazione ingiusta». E, ancora, la scuola che con l’autonomia differenziata rischia di divedersi tra «scuola di serie A e di serie B», dove chi «ha i soldi continua gli studi e diventa classe dirigenti, gli altri diventano manovalanza».
L’obiettivo è portare in giovani in piazza, riscoprire la «bellezza di esserci, di impegnarsi, di essere alternativi».
A Vibo Valentia la Cgil celebra il 25 aprile sollecitando tutti ad un rinnovato impegno politico. Si procede “armati” lungo il sentiero de “La via maestra». Armati di parole da lanciare contro l’indifferenza, il «disimpegno». Armati di parole.


